La Dig anima musicalmente la città di Napoli con quattro diversi artisti nello stesso giorno
Articolo di Antonio Mastrogiacomo
La dig, il festival di musiche ascoltate raramente che ritma da più di un anno la fruizione di musica sperimentale in città, torna con un appuntamento davvero imperdibile tanto per le location quanto per gli interpreti, sabato 31 marzo.
La dig inizia presso il cimitero delle fontanelle, dalle 6 del pomeriggio e ad ingresso gratuito, il musicista giapponese Riena Kajma e il belga Pierre Berthet si esibiranno in una performance a marca decisamente auratica in uno scenario davvero d’eccezione quale il suggestivo museo delle capuzzelle, uno dei luoghi di maggiore attrazione del quartiere della sanità. Dead Plants/Living Objects è il titolo dell’installazione sonora e performance in cui a pendere vita è la materia inorganica, curata in comunione dai due artisti.
Si tratta di un onorevole preludio all’evento che amplifica la lunga giornata dedicata alla musica sperimentale e di ricerca a marca la dig: dalle ore 21 infatti presso la Chiesa S. Giuseppe delle scalze – ingresso 10 € – una doppia performance metterà in scena dapprima gli artisti riuniti sotto il nome di Minor tom (il polacco Michal Libera, l’inglese Hilary Jeffery e l’italiano Giampaolo Peres), poi britannico David Toop, l’autore del testo Oceano di Suono che è uno dei momenti teorico e concettuali più importanti della recente produzione musicale contemporanea, elettroacustica e non.
Se il secondo atto de La dig vuole mettere in scena la poesia Snow ispirata ai canti dei pescatori di pesce spada documentati dall’etnomusicologo Alan Lomax per un radiodramma in tempo reale, il terzo e conclusivo momento è dedicato alla performance di un maestro dell’elettronica in grado di dare all’ascolto la profondità di una scoperta interiore.
La dig ritorna quindi con un appuntamento in grado di declinare in maniera completa il tema della poesia sonora proprio lì dove l’ascolto si incontra con il pensiero. La digestion vi aspetta sabato 31 marzo, dalle ore 18.
[Antonio Mastrogiacomo]