In questi mesi il nostro Paese ha dovuto fare i conti con una stagione ‘poco estiva’: il clima ‘ballerino’ di Agosto non ha solo limitato le vacanze degli italiani, si è addirittura abbattuto sui luoghi della cultura.
E’ quello che è successo a Padova, città d’arte veneta che vanta la Cappella degli Scrovegni (clicca e leggi) tra i suoi monumenti principali: il luogo di culto fu affrescato da Giotto nei primi anni del XIV secolo e viene considerato uno dei capolavori dell’arte occidentale.
Un fulmine si è abbattuto sul basamento di pietra che sovrastava la facciata principale, danneggiando inevitabilmente la croce, la quale è stata rimossa dall’edificio: nonostante l’episodio sia risalente ad una ventina di giorni fa, gli esperti stanno ancora valutando se il tetto ha subito danni, tuttavia si esclude un possibile deterioramento del ciclo di affreschi realizzati da Giotto (oggetto di un recente restauro, conclusosi nel 2002).
A dare voce al danno subìto dal comune di Padova è stata un’associazione denominata gli “Amissi del Piovego”, la quale ha ritenuto giusto informare l’ex assessore comunale alla Cultura e studioso d’arte medievale, Giovanni Pisani.
«Un fatto gravissimo – commenta Pisani – E’ un fatto assolutamente scandaloso che si sappia solamente attraverso un’associazione cittadina e non dal Comune. Tutto può succedere ma qui stiamo parlando della cappella di Giotto, un patrimonio dell’umanità».
Parole dure quelle del professore d’arte, frasi che lasciano trasparire l’amarezza per non aver ancora potuto visionare personalmente il monumento, tuttavia l’opinione dell’ex assessore sui possibili danni subìti dagli affreschi giotteschi si uniforma con l’opinione pubblica.
Nonostante la Cappella degli Scrovegni sia dotata di un parafulmine, l’oggetto non è stato sufficiente a proteggere il monumento dalla violenza della saetta: episodi simili sono annoverati da tempo nella storia della città di Padova, quando un fulmine, qualche anno fa, colpì la croce della chiesa di San Francesco, danneggiandola per sempre.
A nulla sono servite le richieste recenti di Giovanni Pisani per determinare lo stato di conservazione della Cappella di Giotto: tale progetto puntava ad avere la collaborazione dei massimi esperti dei beni culturali, i quali dovevano porre rimedio alle problematiche legate alla cripta, allargata a causa di alcuni interventi di consolidamento effettuati negli anni ’60.
L’ultima parola sull’intera faccenda l’avrà il comune padovano, mentre l’Italia spera in interventi rapidi e massici per tutelare il nostro patrimonio artistico ed archeologico, fin troppe volte esposto al degrado ambientale.
[di Veronica Bisconti]