“Via delle Oche”, adattamento teatrale firmato da Carlo Lucarelli, è andato in scena presso “il Pozzo e il Pendolo”, per la regia di Annamaria Russo, con Lucia Rocco, Clara Bocchino, Peppe Papa
In un’atmosfera dai contorni quasi onirici si spiega la trama di “Via delle Oche”, adattamento teatrale firmato dallo stesso scrittore dell’omonimo romanzo da cui è tratto, Carlo Lucarelli; per la regia di Annamaria Russo, con Lucia Rocco, Clara Bocchino, Peppe Papa.
Lo spettacolo è andato in scena presso “il Pozzo e il Pendolo”, teatro dinamico i cui arredi, ispirati allo stile vittoriano, suggeriscono d’impatto il peculiare spirito investigativo. Qui, in perfetta armonia con il suo palcoscenico, prende vita un “giallo” politico e sociale raccontato con precise pennellate, talvolta descrittive e attive, talvolta evocative, proprio dai personaggi: sono questi ultimi, con la propria psicologia, gli stati d’animo, le espressioni, i propri vizi, le debolezze, a ricostruire trama ed epoca storica in questione. È il secondo dopoguerra, una Bologna ferita nella coscienza si appresta alle elezioni politiche, il commissario De Luca è stato reintegrato nella polizia come parte della buoncostume, dopo essere scampato alla vendetta dei partigiani che lo avevano catalogato come aguzzino della polizia politica, “Via delle Oche” è il nome della strada in cui si trova il bordello dove è accaduto un “suicidio strano”, un omicidio sul quale De Luca deve indagare.
Dietro il “giallo” che vede il commissario intento a far luce sull’assassinio del fotografo tesserato del partito comunista italiano, a farla da protagonista è un sontuoso letto che cattura l’attenzione dello spettatore e lo introduce nei vari codici che regolano la realtà del tempo, politici, poliziotti, prostitute, tenutarie di bordello che si intrecciano svelando la faccia di un’Italia non troppo diversa da quella contemporanea: un paese diviso, da un lato il potere dall’altro la rassegnazione, preda di scomode verità da insabbiare e fangose vicende, una su tutte l’infanzia venduta. Clara Bocchino dà il volto a Lisetta, una prostituta bambina con un piede a saltare il gioco della campana e l’altro nel torbido di una vita più grande di lei; con la stessa elegante sensualità della sua Maddalena (ruolo rivestito nel corto “la voce del sangue”) Lucia Rocco interpreta Tripolina, tenutaria di bordello, apparentemente priva di sentimentalismi e sensi di colpa, un personaggio ammaliatore e, a modo suo, risolutore; Peppe Papa è De Luca, commissario vittima e carnefice della stessa giustizia di cui è assetato. Ogni personaggio ha un carattere e caratteristiche proprie e strutturate, ognuno segue i suoi “indizi” fino all’incontro con i propri limiti, ognuno con le sue voglie a rappresentare un mondo da esplorare che dopotutto spinge a chiedersi… “E tu, che cosa vuoi?”.
Il Pozzo e il Pendolo dà appuntamento sabato 10 febbraio ore 17.00 con “Una merenda con delitto” (per ragazzi) e martedì 13 febbraio ore 21.00 con “Cena con delitto di Carnevale”. Oltre il format di successo dei “giochi gialli” ricco di ulteriori appuntamenti, la programmazione teatrale continua con “Una pura formalità” di Pascal Quignard, in scena dal 17 al 26 febbraio; dal 3 al 5 marzo è la volta di “Montedidio” di Erri de Luca; dal 10 al 25 marzo “La casa degli altri”, Henry James; dal 31 marzo al 16 aprile “Vipera”, di Maurizio De Giovanni.
[di Flavia Tartaglia]
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