True Blues Band in Concerto all’Intra Moenia per la rassegna Mercoledì Note
Articolo di FRANCESCA LOMASTO
Il 5 ottobre, con True Blues Band in Concerto, continua il successo della rassegna Mercoledì Note all’Intra Moenia, caffè letterario di Napoli sito in Piazza Bellini. La serata ha il tocco distintivo di Luciana Iossa, la quale afferma: «Mi sono basata su buona musica e molto istinto. Se ascolto qualcuno e mi prende l’anima allora è sì!».
True Blues Band è composta da Antonio “Svizzero” Alfano, chitarra e voce, Patrizio “Peace and Love” Buonaiuto, batteria e voce, “Mr.” Max Furio, armonica e Stefano Piccirillo, basso e prima voce. I brani sono quelli dei grandi del genere, come Muddy Waters e Little Walter, dei classici del rock, ad esempio Eric Clapton e i Rolling Stones e si affacciano a quello che Piccirillo definisce il “cugino del blues”: il County. L’atmosfera è suggestiva, i ritmi sono familiari anche per i profani del genere.
Il gruppo reinterpreta in particolar modo il Chicago Blues, il primo stile a fare ampio uso di strumenti elettrici, tra cui l’armonica. «Noi amiamo tutti il blues» spiega Max Furio, «oggi abbiamo questi strumenti. Loro affrontarono anche il rumore, in un locale affollato la chitarra acustica non sarebbe mai arrivata. La radice è quella lì». La band è posta all’interno della veranda e con un po’ di fantasia potremmo immaginarli chiaramente suonare sul ponte di un battello sul Mississippi. Chiudendo gli occhi nell’ascoltarli, ci sentiamo immediatamente negli anni ’50.
Specifica Stefano Piccirillo: «Il blues è una musica nera, come se un americano suonasse la tarantella. Chiaramente siamo dei napoletani, riprodurre lo stesso suono è difficile». Il personale arrangiamento fa sì che autori diversi e diverse influenze abbiano un’impronta comune. Gli artisti suonano in modo schietto, senza artifici, rendendo un blues ancor vivo e immediatamente fruibile.
L’evento è reso ancor più felice dall’improvvisa ed estemporanea collaborazione con il grande armonicista Mario Blues, unitosi per un paio di canzoni al gruppo. Bellissimo è anche l’intervento di Gianfranco Amodeo, il quale sale sulla piattaforma con la sua cigar box guitar, strumento tipico.
Interessante il loro voler rendere più conosciuto il genere. L’impegno in questo senso è visibile e unito a delle simpatiche introduzioni di ogni pezzo. I True Blues Band giocano, si divertono e trasmettono a un pubblico forse disabituato alle libertà di questo filone. Inizialmente gli astanti si muovono timidamente sulle sedie e battono le mani, poi, finalmente entrati nell’ottica, cominciano a ballare e interagire in pieno. Un’ immancabile occasione, dunque, per catapultarsi nelle atmosfere blues della Chicago degli anni ’50.
[di Francesca Lomasto]