Il ventre di Napoli riscuote il favore del pubblico al Ridotto Mercadante
Articolo di Antonio Mastrogiacomo
La seconda parte de Il ventre di Napoli, il ciclo di incontri teatrali dedicato alla scrittrice napoletana Matilde Serao dalla direzione del Teatro Mercadante – Teatro Stabile di Napoli, è andata in scena fino al 18 marzo, ottenendo sempre un grande successo di pubblico e facendo registrare il sold out anche nei giorni feriali. Dopo la vivace prima parte che metteva al centro la società napoletana e i suoi costumi, stavolta la regia di Alberto Massarese insiste sui luoghi della città in accordo alla versione proposta dal libro omonimo della scrittrice. Il dialogo tra la narrazione proposta attraverso la recitazione della superba Chiara Baffi e le immagini in movimento curate da Emilio Costa ha proposto una attraversata della città nello spazio cronologico che divide il testo dalla piece.
Lo spettacolo è stato racchiuso nella cornice di 40 minuti, densissimi per qualità evocativa, prediligendo una segmentazione in sequenze divise da un prologo video prima dell’entrata in scena dell’attrice sola, accompagnata sempre e solo da un oggetto di scena che contornasse la sua recitazione: dalle sbarre iniziali alla liberazione progressiva che ha reso il suo corpo la rappresentazione del riquadro finale. Le parole spesso entravano in sincronia con un suono preregistrato che rafforzava per intensità il contenuto semantico proposto.
I suoni sono stati molto ben curati e hanno teso una narrazione di pari intensità che le parole e il video, dando loro una giusta connotazione acustica ben ritmata dalla forza espressiva di Chiara Baffi che riesce decisamente bene nell’interpretazione della scrittrice, dotando la forza del suo testo di una rilettura dell’opera degna di farsi ascoltare, di scuotere gli animi degli astanti.
Il Ridotto Mercadante ha permesso di cogliere il Ventre di Napoli nell’intimità della sua costruzione, dando spessore ad una lettura sempre attuabile di Napoli a partire dai suoi luoghi, dalla sua gente, dalla sua storia. Una iniziativa ottima per ricucire un rapporto mai concluso tra la città di Napoli e la sua identità culturale.
[Antonio Mastrogiacomo]