Prorogato fino al 18 settembre il viaggio nel corpo umano grazie agli atlanti anatomici dal XV al XIX secolo in mostra
Articolo di Antonio Mastrogiacomo
Un viaggio nel corpo umano, per giunta nel tempo, pur restando fermi. Un’esperienza del possibile che si traduce in un avvincente viaggio nella storia della medicina attraverso la rappresentazione figurativa del corpo umano, fermandosi ad una rappresentazione non digitale bensì libresca.
La mostra – allestita in occasione della 31° edizione di Futuro Remoto dello scorso maggio – documenta la scoperta dell’anatomia umana da parte della Medicina e lo studio del funzionamento dell’organismo umano. I curatori hanno infatti raccolto i pregiati volumi manoscritti ed a stampa che testimoniano l’evoluzione della raffigurazione anatomica a partire dal ‘400 fino all’ ‘800.
Questa mostra ha da un lato il pregio di evidenziare la connotazione artistica già assunta dall’ iconografia anatomica – sebbene non finalizzata a scopi scientifici e didattici. Dall’altro lato, è in grado di mettere al centro l’interesse per lo studio anatomico da parte degli artisti stessi i quali hanno posto il corpo umano al centro delle arti figurative.
Proprio nei secoli considerati, mentre cultura umanistica e scientifica si legano intimamente, arte e scienza si fondono nelle rappresentazioni del corpo umano in un connubio che avrà i caratteri dell’imprescindibile in cui l’arte si mette al servizio della scienza e la scienza dell’arte, in una osmosi davvero fertile.
Il percorso espositivo diventa un’intrigante navigazione nel corpo umano attraverso alcuni fondamentali testi: gli splendidi Atlanti Anatomici disegnati tra il XV ed il XIX secolo. I testi in mostra sono davvero importanti per edizione, antichità e valore storiografico e coprono un arco temporale che va dal Fasciculus Medicinae dell’anatomista viennese Joannes de Ketham (1495) alle straordinarie raffigurazioni ottocentesche del medico toscano Paolo Mascagni.
La mostra, a cura di Maria Rascaglia e Maurizio Bifulco, è organizzata dalla Biblioteca Nazionale di Napoli in collaborazione con la Facoltà di Farmacia e Medicina dell’Università degli Studi di Salerno e la Fondazione IDIS – Città della Scienza.
[Antonio Mastrogiacomo]