“Pompei e Ercolano, vita all’ombra del Vesuvio”, una mostra per ricostruire la Partenope di un tempo
L’energia e la vitalità del popolo partenopeo sono strettamente legate alla posizione geografica. Una terra ricca, multiculturale, che da millenni vive all’ombra di un mostro sacro che incute timore. “Montagna di lava dove si sentono parlare cento lingue” che tiene nelle sue mani la vita di migliaia di persone. Così il Vesuvio controlla da secoli la vita delle persone che vivono alle sue pendici, ricordando quanto facilmente possa essere strappata loro e rendendola un dono sacro da celebrare in ogni istante.
Un’energia ed una vitalità che va avanti da molto tempo sin da prima che Pompei ed Ercolano fossero ricoperte di cenere e lapilli.
A raccontarlo oggi è una mostra virtuale gratuita titolata “Pompei e Ercolano, vita all’ombra del Vesuvio“.
Fino al 25 gennaio, 450 metriquadri in Villa Regina a Boscoreale -sito tra Pompei e le pendici del Vesuvio- raccontano con venti installazioni multimediali la vita degli abitanti circumvesuviani, ricostruendo alcune delle infrastrutture più note come il Foro di Pompei, la domus Citarista, del Fauno e del Labirinto, le terme o il teatro ercolanese.
La mostra, curata dalla Fondazione Cives Mav, è l’ennesima possibilità di rivalutare siti archeologici molto spesso scaraventati nel dimenticatoio, perché considerati minori, proprio come quello di Boscoreale.
Luoghi ricchi di storia che insegnano la memoria e le tradizioni di Partenope e di tutta l’area vesuviana.
[di Roberto De Rosa]